Lo scopo di queste note è fornire elementi di riflessione relativi al funzionamento dei Test Center AICA nelle scuole statali. L’intento complessivo nella scrittura di quest’articolo non è di muovere sterili critiche in relazione ad aspetti problematici ed irrisolti ma semmai di fornire, senza presunzione ma sulla scorta dell’esperienza fatta come Responsabile ed Esaminatore di un Test Center e sulla base della conoscenza dell’organizzazione e della normativa scolastiche, suggerimenti di possibile modifica degli aspetti anche procedurali ed organizzativi più controversi. Devo dare atto ad AICA ed in particolar modo al Responsabile della qualità dott. Paolo Fezzi, di aver iniziato, da tempo, a raccogliere in incontri pubblici e anche nel Forum istituzionale degli Esaminatori accreditati ed iscritti ad un Albo nazionale, pareri, opinioni, suggerimenti tesi a coniugare il necessario aspetto di qualità della certificazione con le modalità operative dei Test Center in grado di soddisfare, ripeto con criteri di qualità e rigore, la crescente domanda della certificazione europea dell’uso del computer. L’aver inserito, nelle Procedure 2005, modifiche elaborate raccogliendo i suggerimenti di alcuni Esaminatori fra i quali chi scrive, è la migliore dimostrazione, a mio parere, della volontà di AICA di attivare un’azione diffusa di feedback con i Test Center Il notevole grado di diffusione della Patente Europea del Computer si è accompagnato alla crescita del numero dei Test Center che sono presenti sia in strutture private che nelle scuole statali e nelle Università. Chi scrive ha seguito lo sviluppo di questa tendenza sin dalla nascita avendo svolto l’incarico di Responsabile di un Test Center scolastico dal lontano ottobre del 2000. La conclusione piuttosto traumatica di questa esperienza, con risvolti legati proprio ad alcune delle questioni oggetto di queste note, nel settembre del 2005, ha fornito lo spunto per l’elaborazione di questo articolo. E’ possibile, sulla scorta del relativamente lungo periodo di osservazione e lavoro , tracciare un quadro abbastanza completo sia del percorso evolutivo di carattere organizzativo e sia degli aspetti problematici che, presenti fin dal momento della firma della prima convenzione tra l’AICA e l’allora MPI, non sono stati risolti anche a causa di difficoltà oggettive e legate ad aspetti giuridici ed organizzativi peculiari delle scuole. Si aggiunga che, probabilmente, la circostanza che l’Ente Responsabile per l’Italia dell’ECDL e cioè l’AICA, operi contemporaneamente a contatto con due realtà diversissime come i Test Center collocati presso aziende ed enti privati (il più delle volte operanti per fini di lucro come aziende commerciali di servizi) e i Test Center collocati presso scuole statali ed Università (agenzie formative senza fini di lucro) non ha aiutato nello sforzo di rendere omogenee ma praticabili le regole di gestione e funzionamento e, forse, anche le stesse procedure nelle scuole statali. Per comodità di lettura dividerò in paragrafi distinti gli aspetti problematici da esaminare. Un po’ di storia Sin dal momento della sua iniziale diffusione, l’ECDL ha avuto un considerevole canale di diffusione costituito dai Test Center presso scuole statali ed Università. La fase iniziale della selezione dei Test Center e del personale che vi opera ha visto una inevitabile sottovalutazione di alcuni problemi legati alla specificità di funzionamento delle scuole pubbliche. Gli incontri di Milano, Roma e Napoli tra AICA e Test Center di scuole statali a cui ho partecipato nel tempo hanno segnato le tappe di una discussione a volte dai toni anche accesi. AICA ha considerato omologabili due realtà (i Test Center di scuole statali e quelli funzionanti presso Aziende private) che vanno, a mio parere, tenute ben distinte anche in relazione alle norme e alla logica operativa. Basti considerare, infatti, che in un’azienda privata con fini di lucro il personale preposto al funzionamento del Test Center ha un ruolo esclusivo e svolge un lavoro retribuito finalizzato mentre nelle scuole gli Esaminatori ed il Responsabile sono innanzi tutto docenti con precisi obblighi di servizio non sempre compatibili con il ruolo assegnato da AICA ed i relativi impegni . Oggi l’apporto dei Test Center privati è sicuramente cresciuto rispetto al momento di iniziale diffusione dell’ECDL ma questo non dovrebbe far dimenticare il ruolo pionieristico ma vitale assunto dai Test Center delle scuole statali. E’ chiaro che non voglio rivendicare, con questo, diritti di primogenitura o trattamenti di favore per i Test Center di scuole statali, ma sicuramente è auspicabile che la collaborazione tra AICA e scuole statali prosegua con un rapporto interattivo anche sulle questioni più spinose o non affrontate con la necessaria visione d’insieme. Ci sono state, ad esempio, oscillazioni come quella relativa ai Test Center presso le scuole medie inferiori che non hanno contribuito a creare un clima sereno e disteso. Altro esempio di momento delicato è quello del passaggio, del tutto inatteso, da Alice ad Atlas1 con le ripercussioni anche di carattere economico sui bilanci delle scuole per la necessaria sostituzione del parco macchine e del software.
I problemi di carattere giuridico Il rapporto con l’AICA: rapporto di diritto privato La scuola che voglia diventare Test Center deve superare una selezione basata sulla presenza di elementi soggettivi (presenza di docenti con curricula adeguati al ruolo di Esaminatori e Responsabile) ed elementi materiali (in termini di dotazione di computer ed aule con determinate caratteristiche) Dopo aver superato la fase dell’accreditamento, la scuola deve sottoscrivere con AICA un contratto di diritto privato con il quale si assumono ben precise obbligazioni (acquisto di un numero minimo di skills card, rispetto dei limiti previsti per la dotazione tecnica ecc. ecc.) poste in capo alla Istituzione autonoma. Lo stesso contratto, poi, pone altre obbligazioni in capo ai singoli dipendenti della stessa scuola. I dipendenti (docenti Esaminatori e Responsabile) assumono le obbligazioni in quanto legati da un rapporto di lavoro a tempo indeterminato all’Amministrazione scolastica ma potrebbero trovarsi in una situazione giuridica potenzialmente foriera di conseguenze sul piano privatistico. Mi riferisco alla circostanza, ad esempio, che una procedura di auditing con esito negativo sulla base di non conformità dovute al comportamento di un docente Esaminatore, si può ripercuotere negativamente su un altro Esaminatore incolpevole. Se infatti, per mancanze gravi, ci fosse la revoca dell’accreditamento del Test Center, a pagarne le conseguenze sarebbe anche l’Esaminatore incolpevole che ha sostenuto, magari, un impegno legato alla certificazione e al pagamento dei relativi oneri. Cosa accadrebbe se un Esaminatore certificato ed iscritto all’Albo fosse messo in condizione, per colpe non sue, di non poter più operare? In teoria sarebbe possibile persino un contenzioso tra il singolo Esaminatore e l’AICA in relazione all’impegno, assunto contrattualmente e sinora non mantenuto, di consentire all’Esaminatore iscritto all’Albo di lavorare presso un altro Test Center. Cosa accadrebbe nel caso di un Esaminatore che non si presenti ad una seduta d’esame provocando, con il suo comportamento, il pagamento, da parte del Test Center, della penale prevista da AICA in questa situazione? Ci potrebbe essere il diritto di rivalsa dell’Amministrazione scolastica nei confronti del dipendente per la somma versata a titolo di penale? Ahimè, per quanto remota sia la possibilità, la risposta è positiva e, a voler essere pignoli, la situazione potrebbe esporre il dipendente persino a conseguenze sul piano disciplinare . Quale potrebbe essere la soluzione? Scindere il rapporto tra Esaminatore ed AICA o sostituendolo con un rapporto esclusivo tra Istituzione scolastica (unica ad assumere obbligazioni con AICA) e dipendente, come sarebbe logico, o, in alternativa stabilendo un rapporto contrattuale esclusivo tra ogni singolo Esaminatore e AICA stessa. L’Albo L’istituzione di un Albo, da parte di AICA, a cui vengono iscritti Esaminatori certificati che hanno frequentato una specifica attività di formazione a pagamento (obbligatoria per gli Esaminatori accreditati a partire dal 2005 e facoltativa per quelli accreditati anteriormente a questa data) trova una valida motivazione nella necessità di assicurare standard di qualità alle attività legate alla certificazione delle competenze informatiche. Il dibattito che ha preceduto l’istituzione dell’Albo (svoltosi in diverse sedi ma principalmente durante gli incontri organizzati da AICA con i Test Center di scuole statali) aveva evidenziato alcuni punti nodali che conviene riprendere. Quali requisiti sono necessari per l’iscrizione all’Albo? Quali opportunità aggiuntive vengono offerte all’Esaminatore iscritto allo stesso? Come determinare il compenso dell’Esaminatore magari certificato? Quali le condizioni soggettive e non oggettive che possono portare alla "radiazione" dall’Albo? Non tutte queste domande hanno ancora oggi una risposta. Provo a dare delle indicazioni su alcuni dei temi non risolti. Sui requisiti per l’iscrizione, ha disposto AICA, prevedendo la formazione on line e non accogliendo una proposta di sostituire, per gli Esaminatori accreditati ante 2005, alla formazione il risultato positivo di uno o più audit. Sulla retribuzione degli Esaminatori, AICA non potrebbe intervenire vista la presenza di norme contrattuali che legano i docenti a compensi per tipologia di attività di insegnamento e funzionali all’insegnamento. L’attività di Esaminatore, a parere di chi scrive, non può rientrare in nessuna delle tue tipologie e si pone, perciò, una questione di inquadramento contrattuale. E’ troppo chiedere, però, ad AICA di porre sul tappeto la questione in sede di Comitato paritetico AICA-MIUR e all’atto della firma di rinnovo della Convenzione? L’iscrizione all’Albo non dovrebbe essere legata ad una condizione oggettiva (essere in servizio presso una scuola Test Center) ma ad una condizione soggettiva (l’essersi formato per una attività da svolgere, con le garanzie e le limitazioni derivanti dal rapporto di lavoro con l’Amministrazione scolastica, anche presso più Test Center) e così pure l’eventuale "radiazione", in analogia con quanto avviene negli Albi professionali, esclusivamente legata a condizioni e mancanze di carattere personale del singolo Esaminatore. Sarebbe concepibile radiare dall’Albo un medico ospedaliero solo perché la struttura in cui opera viene chiusa? Si parva licet anche per un Esaminatore sarebbe assurdo essere cancellati dall’Albo magari perché la sua scuola di servizio chiude (o è costretta a chiudere) il Test Center. L’obiezione che, allo stato, non sembra essere prevista questa eventualità non ha molto senso perché se un Esaminatore iscritto all’Albo non può più lavorare nella scuola di servizio ma nemmeno in altre scuole, a cosa serve essere iscritti? I rapporti di collaborazione plurima con più Test Center Allo stato attuale, come ho scritto prima, uno degli impegni assunti da AICA all’atto della istituzione dell’Albo degli Esaminatori, quello di consentire agli iscritti all’Albo di operare in più Test Center, valorizzando così l’impegno e gli investimenti anche di carattere economico degli Esaminatori che decidono ( o sono obbligati) di certificarsi, è, nel caso di Esaminatori in servizio presso scuole statali, del tutto disatteso. Il MIUR, secondo quanto diffuso da AICA, non ha dato finora l’assenso affinchè docenti Esaminatori certificati ed iscritti all’Albo possano operare in Test Center di scuole statali (e, per l’esclusività del rapporto di lavoro, meno che mai potrebbero farlo in Test Center privati) diversi da quelli della scuola di servizio degli interessati. Si assiste, così, ad uno spiacevole inadempimento contrattuale da parte di AICA nei confronti degli Esaminatori che hanno sottoscritto un chiaro Contratto (non solo formativo) con degli obblighi giuridici assunti da AICA (dare modo di operare su più Test Center) non attuati sia pure per vincoli esterni posti dal MIUR. Quale la possibile soluzione? Le attuali previsioni normative contrattuali del personale docente con contratto a tempo indeterminato prevedono, con un regime autorizzativo dei Dirigenti scolastici, le collaborazioni plurime con altre scuole. Se è possibile fornire consulenze o svolgere attività di formazione presso diverse scuole perché questo non dovrebbe essere possibile svolgere l’attività di Esaminatore in diversi Test Center scolastici? Si tratta solo, a mio modesto parere, di farne oggetto di una trattativa chiara con il MIUR nell’ambito della convenzione in vigore o di quella futura. I problemi di carattere organizzativo Il ruolo del Responsabile E’ il punto, a mio parere, più delicato ed andrebbe risolto per non ingenerare equivoci e situazioni potenzialmente critiche. Dalla istituzione dei primi Test Center AICA ha richiesto la presenza di una figura (il Responsabile) non necessariamente identificata con quella del Dirigente scolastico. Questa è una situazione paradossale perché attribuisce a figure diverse da quelle del Rappresentante legale della scuola obblighi e responsabilità non sempre esercitabili in modo autonomo da parte del docente scelto. Cerco di chiarire con qualche esempio: il Responsabile risponde, ad esempio, della mancata veridicità di dichiarazioni e circostanze di fatto presenti nel form di accreditamento o di rinnovo dello stesso. Ma se il collega dichiara esperienze o titoli che non possiede, il Responsabile (docente) non ha nessuno strumento non solo di accertamento ma meno che mai di dissuasione nei confronti di chi fa dichiarazioni non veritiere. Il Responsabile non ha alcun potere (o prerogativa) nei confronti dell’Esaminatore che, magari durante una sessione d’esame, violi le regole procedurali esponendo, con il suo comportamento, anche il Test Center a conseguenze negative. Ancora il Responsabile sembrerebbe avere l’onere della custodia del materiale (software, registri, password ecc.) oggetto anche di controllo durante un audit con preavviso o senza preavviso. Non si può pretendere, però, che un docente abbia la disponibilità continua, magari durante il pomeriggio, delle chiavi di cassaforti e simili. Che accade poi se un docente Responsabile (verso AICA) viene messo in condizione, per motivi vari fra i quali, magari, la diversità di opinione sugli obblighi contrattuali, dal suo Dirigente di non ottemperare correttamente agli impegni assunti? Si crea una spiacevole situazione definibile, con termine abusato, come conflitto di interessi. Quale la soluzione? Che il Responsabile istituzionale sia obbligatoriamente il Dirigente scolastico e che, dopo averne individuato compiti e anche poteri (certamente come primus inter pares e non più di questo), ci possa essere un docente con il ruolo di Responsabile organizzativo. Fra le operazioni da affidare al Responsabile istituzionale tutte quelle connesse con accreditamento e rinnovo dello stesso, la custodia dei materiali, la gestione riservata delle password mentre al Responsabile organizzativo solo i compiti connessi con le operazioni d’esame e quelle preliminari come la gestione delle date d’esame e delle prenotazioni. Un’altra possibile modifica dovrebbe riguardare la possibilità di gestione delle date di esami su macchine diverse da quelle su cui è installato il software necessario (Alice o Atlas) alle procedure di esami. Quale sarebbe il vantaggio di quest’ultima modifica? Quella di consentire lo svolgimento delle operazioni di notifica delle date di esame via Web ad AICA in orari e strutture compatibili con gli obblighi di servizio degli insegnanti. I rapporti tra Test Center Capofila e Test Center Associato Quello dei rapporti tra le due tipologie di Test Center è un altro dei punti deboli dell’impianto organizzativo voluto da AICA. L’esigenza di creare due tipologie di Test Center è nata dalle obiettive difficoltà di alcune scuole a gestire il complesso delle operazioni richieste da AICA (acquisto delle skills card in numero prestabilito, rapporti con le strutture di AICA, apertura eventuale della partita IVA ecc.) e dava modo a queste ultime di "appoggiarsi" a scuole con altre capacità organizzative. Per AICA il vantaggio di avere dei terminali, come i Test Center Capofila, senza disperdersi in una miriade di rapporti con scuole diverse ha significato, immagino, semplificazione organizzativa e maggiore efficacia gestionale. Dove è allora il problema? Il problema risiede nella eventualità, non remota, che i rapporti interni tra Test Center Capofila e Test Center Associato non siano sempre gestiti in termini chiari di un rapporto contrattuale (attualmente non formalizzato sul piano giuridico) fatto di reciproci diritti e doveri. Cosa accade, ad esempio, se il Capofila non svolge regolarmente (per incuria o per "scelta" non fa differenza) il suo ruolo di tramite con AICA? Quando si è trattato di organizzare i corsi di formazione on-line degli Esaminatori con l’istituzione del relativo Albo, i singoli Esaminatori di Test Center Associati, a cui pure si chiedeva di frequentare una attività di formazione il cui costo poteva essere a loro carico, dipendevano, per la loro regolare iscrizione, dai Capifila. Non è difficile immaginare che, magari anche solo per l’assenza di interesse diretto del Capofila alla qualificazione di personale non alle sue dipendenze, possono esserci stati disguidi e difficoltà per il buon esito delle complesse operazioni di iscrizione. La possibile soluzione? Risolvere, anche qui attraverso una operazione di chiarezza con il MIUR, l’ambiguità di Esaminatori a cui si chiede un impegno ed un sacrificio anche economico personali ma costretti ad avere certezze da terzi (i Test Center Capifila) e non da AICA. La proposta è che AICA gestisca direttamente con i singoli Esaminatori tutte le operazioni relative alla formazione e alla iscrizione all’Albo. La natura problematica dei rapporti tra Capifila ed Associati risiede ancora nella delicatezza di operazioni connaturate con le garanzie di riservatezza su alcuni aspetti gestionali e procedurali. Pensiamo, ad esempio, al problema della trasmissione delle password: è di tutta evidenza che certi dati devono essere trasmessi da AICA ai singoli Test Center, anche associati, senza passaggi intermedi, per esempio, attraverso i Capifila Sarebbe utile e necessario chiarire con norme inequivocabili, perciò, che il ruolo dei Test Center Capifila esclude ogni interferenza sugli Associati in settori diversi da quello amministrativo-contabile. Un ultimo aspetto riguarda l’attuale possibilità, per i Test Center di scuole statali, di associarsi a Consorzi o strutture di Aziende private magari con fini di lucro. Questo a me appare decisamente incomprensibile: se è vero che le due realtà hanno fini diversi e, per certi versi, incompatibili non si comprende perché favorire la commistione. Non voglio aprire un discorso, delicato e non generalizzabile, sui risultati degli audit nelle strutture private e nelle scuole anche perché non dispongo, ovviamente, di dati statistici a riguardo ma le due logiche operative (delle scuole e delle aziende) mi sembrano quanto meno non sovrapponibili. Concludo queste note con l’augurio che esse possano essere considerate un contributo per la crescita e la diffusione dell’ECDL nelle scuole statali italiane. |