Nella scuola di un futuro ormai prossimo cambieranno le modalità di apprendimento e la stessa articolazione delle discipline: non avremo più un'attività didattica isolata e unilaterale, chiusa dietro la porta della singola classe, ma una comunicazione più dinamica e aperta.

Si svilupperanno nuove forme di collaborazione tra docenti, ma anche tra docenti e studenti. Questa cooperazione comporta la "condivisione delle risorse": parola chiave di un nuovo scenario didattico.

Come realizzare tale condivisione? Tramite una rete.

Una rete scolastica locale, una Intranet può accedere a un'altra rete globale ed esterna, Internet, facendo della scuola una comunità viva e aperta. Senza alcun confine rigido (né tra le discipline, né tra le classi, né tra le risorse cartacee e quelle multimediali, né tra la scuola e i soggetti esterni), il nostro sapere e quello dei ragazzi si svilupperanno attraverso un confronto continuo tra conoscenze e informazioni diverse e sempre più interdisciplinari.

Ma a quale scopo dovremmo abbracciare questa prospettiva?

Se pensiamo che con certe strategie di comunicazione possiamo migliorare la qualità dei nostri processi formativi e, soprattutto, possiamo avvicinare e comprendere la realtà in cui vivono i nostri ragazzi, allora l'uso innovativo delle tecnologie multimediali e telematiche ci sembrerà indispensabile.

La collaborazione che si realizza con una rete, inoltre, valorizza i processi d'apprendimento degli alunni: accresce l'interattività didattica, stimola il lavoro di gruppo (sia nei laboratori multimediali, sia nelle aule in cui è presente un PC connesso in rete, come già avviene in alcune scuole) e supera l'isolamento dell'ambiente didattico tradizionale. La rete favorisce la costituzione di una comunità di apprendimento, di informazione e formazione, offrendo ai docenti e agli studenti occasioni e stimoli per una crescita intellettuale comune.

Le risorse condivise in tale ambiente (lezioni o materiale multimediale, prodotto dalle singole scuole o selezionato da Internet) possono essere proficuamente messe a frutto e costituiranno nel tempo un archivio didattico a cui si potrà accedere.

In questo nuovo scenario cooperativo, l'insegnante si configura come un "coordinatore" che ha alle spalle esperienza di percorsi didattici e di linguaggi di comunicazione, capace di guidare l'allievo nelle varie fasi dell'apprendimento, di motivarne lo studio e fornirgli gli strumenti più adatti.

Se consideriamo quanto siano importanti le capacità degli studenti di progettare, orientarsi e ricercare autonomamente, analizzare criticamente e decidere, la rete scolastica ci appare una premessa ideale per concrete innovazioni didattiche.

Un vantaggio non trascurabile di questo nuovo ambiente di lavoro è una maggiore efficienza della nostra attività educativa e anche un impiego più razionale del "bene tempo" (di cui spesso ci lamentiamo) così come di tutte le risorse umane in campo.

Il confronto che si realizza continuamente tra il modo di operare degli insegnanti non può che essere proficuo per la qualità del nostro operato che può così interagire con molteplici risorse e contesti culturali, in una prospettiva globale.

La scuola che riesce concretamente a sviluppare e organizzare il sapere produce una cultura viva, qualificata e qualificante.

La rete può essere uno strumento, tra gli altri, per realizzare tutto questo.