Norton Ghost è uno dei software commerciali che consentono di creare un backup completo di un hard disk, comprensivo di sistema operativo, programmi installati e dati, e successivamente ripristinare in pochi minuti l’intero hard disk dopo un guasto software od hardware.

Software come questi sono usati dagli installatori di computer per fornire velocemente al cliente un computer con una configurazione di base standard.

E’ utile per l’uso personale perché protegge da guasti successivi a mancate installazioni, da alterazioni dovuti a virus.

E’ utile anche in un’aula informatica, perché consente di ripristinare da capo un computer dopo azioni sconsiderate degli studenti, o danneggiamenti, o infezioni da virus, o per uniformare le postazioni di lavoro.

Il programma attualmente venduto contiene :

  • il Norton Ghost 9 , che supporta Windows 2000 Pro e Windows XP Home e Pro
  • il Norton Ghost 2003, che supporta Windows 9x, Windows ME ed NT 4 Workstation.

Il Norton Ghost 2003 può anche essere eseguito in Windows 2000 ed XP.

Questa è un’esperienza d’uso su un computer con Windows 98 SE

L’uso di NORTON GHOST 2003

La disposizione grafica è simile agli altri prodotti Norton, come ad esempio il Norton Antivirus.

Le operazioni sono raggruppate in tre menù : Basic - Advanced - Utilities.

Le opzioni di base del programma sono:

Backup: crea una copia di backup di un intero computer in un file immagine

Restore: ripristina un computer a partire dalla copia di backup

View Log: monitorizza tutte le attività svolte

Ghost 2003

Le opzioni avanzate sono:

  • Clone: fa una copia di un disco o di una partizione verso un altro disco o un’altra partizione
  • Run interactively: esegue Ghost in modalità DOS
  • Peer to peer: esegue Ghost tra due computer in rete paritaria
  • Create Virtual Partition: crea una partizione virtuale in DOS
  • Image integrity Check: verifica l’integrità del file immagine creato

Advanced

Le Utilities sono :

  • Norton Ghost Boot Wizard: guida alla creazione di un disco di boot
  • Norton Ghost Explorer: esamina il contenuto del file immagine creato
  • Norton Ghost User’s Guide: è la guida utente

Utilities

BACKUP

Esaminiamo l’esecuzione di base di Ghost: nel menù Ghost Basic scegliamo Backup:

Backup

A sinistra nel pannello Source si sceglie il disco o la partizione da copiare, in questo caso l’intero disco C:

A destra si sceglie la destinazione: o un file immagine da salvare su altro disco o partizione, oppure la creazione di un CD ROM (o DVD) avviabile contenente il file immagine stesso.

Se si sceglie File, occorrerà in seguito creare un dischetto A di avvio per accedere al file immagine anche in assenza di Windows.

Image

In questo caso si sceglie di memorizzare il file immagine nella partizione D: dello stesso hard disk e di chiamarlo copiaC_15marzo

Advanced setting

Le scelte successive (Advanced settings) ad esempio consentono di utilizzare unità esterne USB: nel dischetto di avvio, o nel CD avviabile, saranno inseriti i driver che consentono l’uso di unità come penne USB o hard disk esterni.

Se si fa questa scelta, le periferiche USB, tipo Iomega ad esempio, dovranno essere fisicamente presenti per le successive operazioni. Si lasciano di default tutte le altre impostazioni.

Disk identification

La prima volta che si esegue Ghost, il programma ha bisogno di identificare tutte le unità disco presenti. Nelle successive esecuzioni questa identificazione non viene più fatta.

Poi il programma informa cosa accadrà: il computer verrà avviato in DOS, si presenterà questa finestra DOS durante la creazione del file immagine; al termine il computer si riavvierà in Windows.

Informazioni

 

Alert disaster

Il programma ricorda che, in caso di disastro, cioè impossibilità di riavviare Windows, per essere sicuri di poter accedere al file immagine, occorre fare un test dell’integrità del file immagine stesso, usando l’apposito dischetto A di avvio.

La creazione del boot disk si fa dopo la creazione del file immagine.

Al termine della fase di impostazione, appare un sommario delle scelte fatte. Rimandando a dopo la creazione del dischetto per il Disaster Recovery, si esegue Ghost cliccando su Run Now.

Sommario scelte

Il computer si riavvia in DOS, poi, alla velocità di circa 200 MB/minuto, crea il file immagine: Creating image with compression. Nell’esempio in figura il file immagine è più piccolo di circa il 30% rispetto all’ampiezza nel disco C, ed ha come estensione .gho.

File immagine

Al termine si riavvia in Windows .

Creazione del RECOVERY BOOT DISK

Boot disk

Se non si usa l’opzione di salvare il file immagine su un CD/DVD avviabile, occorre creare un dischetto di boot.

Nel menù Utilities si sceglie la procedura guidata: Norton Ghost Boot Wizard.

Tra le quattro possibilità si sceglie la creazione di uno Standard Ghost Boot Disk

Anche ora nelle Advanced Settings è possibile prevedere l’esistenza di periferiche USB

DOS version

E’ possibile usare MS-DOS, ma Ghost preferisce usare di default il PC-DOS

Occorre confermare il percorso del file Ghost.exe da copiare, come già predisposto.

E’ opportuno confermare le scelte di default:

una copia di dischetto di boot, che viene prima formattato.

Dopo la videata di riepilogo, occorre inserire un dischetto che viene formattato e reso avviabile:

contiene alcuni file di configurazione e il programma Ghost.exe.

Test del file immagine.

Nel menù Advanced si sceglie: Image Integrity Check

Nella videata Select Image, occorre digitare il percorso del file immagine (in questo caso presente nel disco D: )

Nei successivi Advanced Settings è possibile prevedere o meno le periferiche USB.

Come per l’operazione di Backup, il programma avverte che il computer si riavvierà in DOS per eseguire il controllo.

Appare anche ora una videata di sommario col comando : Run Now.

Il computer si riavvia, cerca gli eventuali dispositivi USB, e arriva ai menù della finestra DOS.

Si sceglie :

LOCAL – CHECK – IMAGE FILE

Si seleziona il percorso del file immagine da testare.

Appare la videata DOS con il messaggio :

Checking FAT partition with CRC32 e la barra Progress Indicator che indica l’esecuzione del test.

Al termine , si dà il comando Quit.

Test del Recovery Boot Disk.

Per essere del tutto sicuri di accedere al file immagine anche in assenza di Windows, è bene ripetere il test del file immagine, usando il dischetto Recovery Boot Disk, precedentemente creato.

Si avvia il computer dopo aver inserito il Boot Disk: il file Ghost.exe viene ora eseguito dal dischetto.

Si ripetono le stesse operazioni DOS viste sopra nel test del file immagine ( LOCAL – CHECK – IMAGE FILE ecc. ).

Ripristino del computer:

Per fare la prova di ripristino, si avvia il computer con un dischetto di avvio creato con Windows 98, e si formatta il disco C.

Verificato che il disco C è perduto, si riavvia il computer con il Boot Disk creato con Ghost.

Nella videata DOS di Ghost.exe, si sceglie: LOCAL - PARTITION - FROM IMAGE

La procedura è guidata da videate successive con messaggi esplicativi :

  1. Image File name to restore from :
  2. si seleziona il file CopiaC_15marzo.gho presente nel disco D

  3. Select source partition from image file :
  4. È presente come unica scelta in questo caso la partizione 1 Primaria di cui si è fatta l’immagine

  5. Select local destination drive :
  6. È presente l’unico drive disponibile, il drive 1 Basic

  7. Select destination partition from Basic driver 1 :
  8. Appaiono le due partizioni esistenti : la partizione 1 Primary e la partizione 2 Logical. Naturalmente si seleziona come partizione da ripristinare quella Primary

Appare la videata DOS col messaggio Restoring partition … e la barra Progress Indicator. La velocità di ripristino è di circa 250 MB /minuto.

Si esce dal programma col comando Quit.

Riavviando in Windows , si riottene immediatamente il disco C come era prima della formattazione.

Conclusione: dato che viene spesso consigliato di creare nel disco C: una partizione separata da quella contenente il sistema operativo, proprio per contenere dati di lavoro, la soluzione più semplice è memorizzare in questa partizione il file immagine, che può essere creato ed aggiornato con regolarità.

Questa soluzione semplice non è la più sicura, perché in caso di guasto fisico all’hard disk, viene perso anche il file immagine.

Perciò si possono trovare delle altre soluzioni, come sarà detto in seguito.