Non è un problema da poco stabilire come utilizzare i PC in ambito didattico. Molti docenti si chiedono se sia più proficuo utilizzare un CD ROM preconfezionato davanti al quale gli studenti possono ottenere informazioni semplicemente cliccando su alcuni link, oppure sia più vantaggioso creare insieme un lavoro multimediale, mettendo in comune le varie competenze di allievi e docenti.

La fruizione e la produzione sono naturalmente due modalità differenti dell'applicazione delle nuove tecnologie alla didattica, ma sono anche complementari, come due facce della stessa medaglia. Ciò che conta è la consapevolezza didattica con cui si affronta la scelta dell'una o dell'altra, in relazione agli obiettivi cognitivi e formativi che si intende raggiungere, alla tipologia degli utenti e più in generale alle caratteristiche del contesto educativo.

La fruizione di prodotti multimediali presenti in rete, di lezioni condivise in intranet o internet, oppure di CD ROM commerciali non è incompatibile con la creazione autonoma di ipertesti, animazioni o altri ipermedia. Al contrario: fruizione e produzione potrebbero svilupparsi parallelamente e implementarsi a vicenda, se ben integrate nella progettazione didattica.

Il metodo costruttivista, sempre più apprezzato e praticato da molte scuole in diversi ambiti disciplinari, è sicuramente fecondo; sia perché favorisce la crescita degli allievi; sia perché la progettazione e l'organizzazione dei lavori sono già di per sé un'importante occasione di apprendimento, arricchiscono il patrimonio culturale degli studenti, ne stimolano la creatività e la consapevolezza critica. A condizione, naturalmente, che la progettazione formativa da parte del docente sia ben calibrata.

Nella fruizione, il docente dovrebbe guidare gli allievi nell'esplorazione del materiale e, liberandosi del proprio ruolo abituale, incoraggiarne l'attività di ricerca e l'autoapprendimento. È un salto difficile agli inizi e sicuramente complesso, perché comporta una trasformazione dello stesso ambiente didattico, dei suoi consolidati e rassicuranti "rituali", ma con un po' di fortuna e dopo alcuni tentativi ed errori, il risultato può essere piuttosto gratificante. È chiaro che se ci poniamo davanti al monitor solo per "leggere" un CD, non facciamo altro che riprodurre con strumenti diversi la medesima situazione della lezione tradizionale. Se vogliamo far appassionare gli alunni e coinvolgerli davvero, dobbiamo attivare strategie di comunicazione nuove, più in sintonia con la loro esperienza quotidiana.

Ancora più visibili e positivi sono in genere i risultati della produzione e spesso accade che studenti poco disponibili allo studio tradizionale dimostrino, nel laboratorio multimediale, competenze e abilità di livello apprezzabile, oltre a un atteggiamento cooperativo. Produzione non significa solo e necessariamente allestimento di ipertesti o ipermedia, ma anche produzione comunicativa nell'ambito dell'interazione "online" (e-mail, chat, newsgroup, pagine web ecc.), con tutti i possibili sviluppi, spesso imprevedibili e interessanti.

È auspicabile quindi un utilizzo calibrato, razionale e veramente formativo di entrambi gli approcci alle nuove tecnologie: l'interazione tra fruizione e produzione potrà contribuire sensibilmente all'innovazione didattica all'interno delle nostre scuole.