Introduzione. Che cos'è il programma di configurazione

Iniziamo con una breve nota storica che dà ragione del nome "improprio" di BIOS, abitualmente attribuito al programma di configurazione di un PC, da molti chiamato anche "programma di Setup". Nei vecchi sistemi operativi, in particolare nel DOS, il BIOS (acronimo di Basic Input Output System) era una parte del Sistema Operativo destinata al controllo dell'hardware collegato al computer, che conteneva anche alcuni driver importanti (programma di gestione dei floppy, della stampante e, in alcuni casi recenti, degli hard disk). Il BIOS era uno dei tre file che costituivano il nucleo (o kernel, o parte residente) del DOS, ma anche di altri sistemi contemporanei o precedenti.

Sgombrato il campo dalla denominazione impropria, chiamiamo questo programma con il suo vero nome: programma di configurazione del PC. Si tratta semplicemente del programma che, ad ogni avvio della macchina, comunica al Sistema Operativo (o meglio alla sua parte residente, caricata all'avvio e in memoria RAM fin quando il computer non viene spento) tutte le informazioni che riguardano l'hardware del PC, oltre a effettuare una diagnosi dello stato di questo hardware. 

Qualcuno potrebbe obiettare: "Che bisogno c'è di scomodare un programma per questo? La macchina  non è già configurata al momento dell'avvio?". Il problema non è che la macchina non sia già configurata: il programma di configurazione, infatti, permette all'utente (ad ogni avvio del computer) di cambiare quante volte vuole tale configurazione o, meglio, le sue opzioni. Ad esempio, un utente può aver bisogno di far "partire" la macchina da un CD-ROM, anziché, come avviene di solito, dal disco rigido. Oppure può cambiare il tipo di drive per floppy, che gli è stato fornito, con un altro tipo. E altre cose ancora. Infine, il programma di configurazione -  eseguito ad ogni avvio - controlla che quanto memorizzato come configurazione della macchina sia presente e funzionante e, in caso contrario, si arresta segnalando errori.

L'utente, dunque, con un minimo di cura, può cambiare varie cose nella configurazione della macchina. Alcune modifiche sono facili e intuitive anche per i non addetti ai lavori, altre necessitano di conoscenze tecniche approfondite. Vorremmo consentire a tutti di effettuare le prime, e mettere alcuni utenti particolarmente intraprendenti in condizione di non dover ricorrere a un tecnico per ripristinare lo stato di buon funzionamento della macchina.

Come si accede al programma di configurazione

Innanzitutto, quando accendiamo il PC, possiamo notare che vi sono due fasi principali (tra le due ne esiste in verità una terza, non visibile all'utente, che può essere resa evidente solo se si ha una stampante accesa e se si fa caso alla sequenza di accensione delle lucine che indicano lo stato di funzionamento del drive per dischetti, del CD e del disco rigido). Le tre fasi sono, rispettivamente:

  1. autodiagnostica (controllo dello stato della RAM)
  2. controllo della presenza di hardware collegato al PC (fase poco visibile all'utente) e abilitazione di quello collegato e acceso
  3. caricamento della parte residente del Sistema Operativo nella memoria RAM

Il programma di configurazione è accessibile all'utente soltanto nella prima fase: durante il controllo della RAM, vediamo numeri che variano in successione rapida nella parte alta del monitor, e in basso una frase che indica il tasto da premere per entrare nel menu del programma di configurazione. Ad esempio:

Press Del if you wish to access BIOS (o SETUP) program

oppure:

Premi F1 per accedere al programma di configurazione (o SETUP)

Come è fatto un programma di configurazione

La schermata iniziale di un programma di configurazione, che appare dopo aver premuto il tasto apposito, è simile a quella della fig. 1 (è un'immagine ripresa dall'esterno con una fotocamera digitale, perché quando la schermata appare, la macchina non è ancora stata avviata).

Schermata iniziale

fig. 1 - schermata generale (menu) del programma di configurazione

Possiamo notare un insieme di campi (righe), divisi in due gruppi da una linea verticale. Ciascuna riga è il titolo di un'opzione che - selezionata tramite i tasti cursore - fa accedere a una schermata ulteriore. Il menu riportato si riferisce a una scheda madre piuttosto vecchia (Chaintec mod. 5TDM2, 1998, capace di ospitare CPU fino a 300 MHz circa). Le voci del menu si riferiscono a schermate relative ai seguenti argomenti:

STANDARD CMOS SETUP Tipi di periferiche, Ora e data, ecc.
BIOS FEATURES SETUP Consente di selezionare le opzioni più comuni>
CPU & CHIPSET SETUP consente di controllare il tipo di CPU e alcune opzioni dei chip della scheda madre
POWER MANAGEMENT SETUP Opzioni relative alla gestione delle alimentazioni
PNP/PCI CONFIGURATION Configura le opzioni Plug&Play e del bus PCI
LOAD SETUP DEFAULTS Non apre ulteriori schermate, ma consente di caricare automaticamente le opzioni predefinite
INTEGRATED PERIPHERALS Gestione delle periferiche integrate nella piastra (controllers, porte seriali e parallele, ecc.)
SUPERVISOR PASSWORD consente di inserire una password per entrare nel programma di configurazione
USER PASSWORD consente di inserire una password per entrare nel computer
IDE HDD AUTODETECTION Permette il riconoscimento automatico dei dischi rigidi installati
SAVE & EXIT SETUP Salvare le modifiche effettuate e uscire dal programma di configurazione
EXIT WITHOUT SAVING Uscire dal programma di configurazione senza salvare le modifiche

Prima di esaminare le opzioni più importanti, ricordiamo che le schede madri più recenti hanno anche altre funzioni, che vanno dal caricamento di valori ottimizzati dal costruttore, a controlli sofisticati dei dispositivi inseriti nella piastra stessa. Per vedere le opzioni, i valori che si possono inserire e i consigli del costruttore agli installatori, conviene procurarsi il manuale fornito con la scheda madre. Oppure, conoscendo la sigla identificativa della scheda madre (negli esempi mostrati, 5TDM2), con un buon motore di ricerca si può rintracciare il sito del fabbricante e scaricare il manuale da Internet.

L'uso del programma di configurazione viene di solito considerato come riservato solo a persone esperte (assemblatori o appassionati hobbisti del montaggio della macchina). Ma ritengo che anche un utente comune, magari non interessato a mettere le mani sul programma, possa ricavare conoscenze utili all'utilizzo della macchina dalla lettura di questa piccola presentazione. E forse qualche suggerimento non superfluo.

La prima schermata: configurazione delle periferiche a disco, della data e dell'ora

Vediamo ora la prima opzione, quella evidenziata in rosso nella schermata generale. La schermata di dettaglio, che si ottiene premendo il tasto Invio dalla selezione impostata appena si accede al menu - è visibile alla fig. 2.

Standard CMOS SETUP

Figura 2 -  schermata "Standard CMOS SETUP"

Questa è la prima schermata modificabile: i parametri possono tutti essere cambiati a mano. Per modificare un parametro (le istruzioni relative sono riportate nel riquadro in basso - per tutte le schermate - e sono citate qui in corsivo) basta spostarsi su di esso (cioè selezionarlo, "Select Item") tramite i tasti cursore, e usare i tasti PgUp/PgDn, oppure +/-, per modificarne il valore. Se le scelte sono prestabilite dal programma, agiranno solo PgUp/pgDn, mentre se è l'utente a scegliere un valore (ad es per la data e l'ora), allora agiranno + e -. Ad esempio, nel caso sia stato selezionato il campo con il mese (Jan = Gennaio), premendo il tasto + si passa a Feb, mentre con il - si passa a Dec. Con gli stessi tasti potremo cambiare giorno e anno, dopo esserci spostati sui campi relativi con i cursori. Il tasto F1 consente di visualizzare le opzioni di ogni scelta, mentre il tasto ESC abbandona la schermata e torna a quella di menu.

Dopo i campi con data e ora, seguono quattro righe (sono sempre quattro) nelle quali occorre inserire le caratteristiche dei dischi rigidi collegati alla macchina. I dati non vanno digitati, ma saranno inseriti in queste posizioni dalla funzione IDE HDD AUTODETECTION (mostrata più avanti): Quindi, di solito, al momento di selezionare questa schermata li troveremo già compilati. Essi indicano il tipo di selezione prevista in esecuzione (Type), la dimensione dei dischi, le caratteristiche di formattazione (Cyls, Head, Precomp, LandZ, Sector) e il modo in cui il disco è stato formattato (selezionabile tra Normal - FAT 16, LBA - FAT 32 automatica,  Large - FAT 32 imposta, e Auto - selezionato dal programma). Il Type è relativo al tipo di inserimento dei dati o alla presenza/assenza del disco: infatti le schede madri hanno ora tutte 2 canali EIDE (IDE Enhanced), ciascuno dei quali può ospitare 2 unità (disco rigido, CD Rom/DVD, unità Zip) denominate Master e Slave, e come tali identificate. Sul campo Type potremo agire - per modificarlo - scegliendo i valori predefiniti (Auto, che fa scegliere il disco al programma in modo automatico; User, che permette di selezionare il tipo di disco da un elenco di dischi già inserito; None, che consente di selezionare Nessun disco: questa opzione va utilizzata per i CD ROM e gli Zip). La macchina mostrata nella figura aveva installati due dischi rigidi: uno come Master del canale IDE Primario, della capacità di 8,5 GB, l'altro come Master del canale IDE Secondario, della capacità di 6,5 GB.

Alle righe relative ai dischi rigidi, seguono :

-  due righe di configurazione delle unità a dischetti (Drive A e Drive B), con valori predefiniti, selezionabili con PgUp PgDn tra

  • None (nessuno)
  • 360 Kb, 5.25 in.
  • 1.2 Mb, 5.25 in.
  • 720 Kb, 3.5 in.
  • 1,44 Mb,  3.5 in.
  • 2.88 Mb, 3.5 in.

-  una riga per il tipo di scheda Video e le opzioni del monitor, con valori selezionabili tra:

  • Mono - Scheda video (tipica Hercules) e monitor entrambi monocromatici
  • Col 40 - Scheda video e monitor CGA con visualizzazione a 40 crt per riga
  • Col 80 - Scheda video e monitor CGA con visualizzazione a 80 crt per riga
  • EGA/VGA - Scheda video e monitor entrambi EGA o entrambi VGA

(le prime tre opzioni sono state poste per compatibilità con scelte speciali di monitor e schede di vecchio tipo, ormai in disuso da alcuni anni. La quarta opzione EGA/VGA è quella utilizzata ora)

- una riga per indicare su quale quale tipo di errore (selezionabile tra cinque possibilità) si desidera l'arresto del programma di configurazione. Le possibilità disponibili sono:

  • All Errors - tutti gli errori
  • No Errors - non si arresta su errori
  • All, but Keyboard - tutti gli errori, tranne quelli dovuti alla tastiera
  • All, but Diskette - tutti, tranne quelli dovuti al dischetto
  • All, but Disk/Key - tutti, tranne quelli dovuti a tastiera o dischetti

Infine, a sinistra delle tre righe citate, un riquadro indica le quantità di memoria RAM presenti sulla macchina, suddivise in Base (usata dal SO), Estesa, e Altra (Superiore). Nell'esempio di figura 2, la macchina aveva 128 Mb di RAM, suddivisi in 640Kb di memoria Base, 130.048 Kb (127 Mb) di memoria estesa, e 384 Kb di memoria superiore.

Le schermate successive

Ci occupiamo qui solo delle schermate che possono interessare l'utente comune, tralasciando i dettagli tecnici delle opzioni, che richiedono alcune conoscenze di hardware.

BIOS setup

Figura 3 - BIOS FEATURES SETUP

Nella schermata intitolata BIOS FEATURES SETUP (fig.3), le opzioni significative sono le seguenti:

-  prima riga: permette di abilitare/disabilitare un programma antivirus (presente tra le opzioni della scheda madre). La disabilitazione è spesso richiesta dall'installazione di un sistema operativo, dopodiché si può abilitare di nuovo. Questa opzione non esiste su tutte le schede madri.

- quinta riga (Quick Power-on Self Test): questa opzione è necessaria per un controllo rapido (abilitata) o approfondito (disabilitata) della RAM. Il controllo della RAM viene ripetuto tre volte se l'opzione è disabilitata.

- sesta riga (Boot sequence): questa opzione (in alcune piastre è sostituita da tre opzioni) decide su quali unità e in quale ordine (sequenza) verrà cercato il Nucleo del SO da caricare in RAM all'avvio (boot) del sistema, cioè da quale unità verrà avviato il sistema. Nel nostro esempio, il SO viene cercato prima nella unità A (dischetto), poi nel disco rigido. Questa opzione va modificata (le possibilità sono predefinite, quindi occorre usare PgUp/PgDn per sceglierle) se si desidera avviare il sistema da CD ROM.

- settima riga (Swap Floppy Drive) questa opzione - se abilitata - permette di far accettare a Windows la possibilità di battezzare il Floppy alternativamente come A: o come B: nel caso si voglia utilizzare il Drive con nomi alternativi.

- ottava riga (Boot up Floppy Seek) questa opzione - se abilitata - prova i drive dei floppy per determinare se il dischetto inserito ha 40 o 80 tracce (capacità 720Kb o 1,44 Mb): se si desidera utilizzare entrambi i tipi di floppy, l'opzione va abilitata.

- quattordicesima riga (Security option): qui comparirà un'indicazione se si è scelto di utilizzare una password. Nella nostra figura è indicato che il BIOS (System) è protetto da pw.

Le altre opzioni - di solito ai valori scelti come preimpostati (default) - sono poco utili agli utenti e vanno lasciate come sono.

Anche la schermata CPU & CHIPSET SETUP agisce sulle opzioni della scheda madre. In particolare, consente di modificare le caratteristiche del microprocessore installato, permettendo sia di riconoscerlo automaticamente, sia di farlo funzionare a una velocità diversa da quella prevista (ad esempio, maggiore). questa forzatura viene detta overclock e non sempre viene accettata: una volta impostata una velocità maggiore, la scheda madre può non funzionare e il computer non partire affatto. Non se ne consiglia quindi l'utilizzo.

CPU chipset setup

Figura 4 - CPU & CHIPSET SETUP

Seconda parte

20 aprile 2002